Finanziaria 2008 per la Sanità
Sciopero
anestesisti rianimatori, slittano 50 mila interventi
Zucchelli, aumento 4,85% per
contratto medici dirigenti
Ultime News sul dolore
Virus mononucleosi 'scatena'
sclerosi multipla
Ispezione in Calabria
Nei geni il segreto
dell'apprendimento
Svelato segreto dell'aglio
Individuato il locus genico dell'emicrania
Un anestesista su 2
praticherebbe eutanasia se autorizzato da legge
Cgil e Lavoro Usurante
Veleno
dello scorpione: cura tumore cerebrale
Stetoscopio addio, in pensione dopo 200 anni
Carpino (Aaroi),
è emergenza anestesisti e posti letto rianimazione
Cartilagini non più invisibili
Acri -
Ospedale “Beato Angelo”: Nuovi Traguardi in Chirurgia Laparoscopica
Algologia: Una Recente Scoperta
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Senato
approva in via definitiva la legge finanziaria 2008
da "il Settimanale del
Ministero della Salute"
Ecco i principali provvedimenti per la
sanità.
Più risorse per l'assistenza sanitaria ai cittadini e per il
contratto del personale del Ssn
Il Fondo sanitario nazionale per
finanziarie i Livelli essenziali di assistenza passa dai
97,040 miliardi del 2007 ai 101,457 miliardi di euro del 2008.
Con un incremento di 4,417 miliardi rispetto al 2007 e di
10,434 miliardi rispetto al 2006.
Crescono i finanziamenti per la costruzione di nuovi ospedali,
servizi e per nuove tecnologie. Con attenzione al risparmio
energetico e all'ambiente
Forte rilancio degli investimenti strutturali
nell'edilizia sanitaria con lo stanziamento di 3 miliardi di
euro per l'ammodernamento delle strutture sanitarie, la
costruzione di nuovi ospedali e servizi territoriali, il
rinnovo delle tecnologie mediche, la messa in sicurezza delle
strutture e la realizzazione di residenze sanitarie per gli
anziani. In tutto, quindi, 3 miliardi in più rispetto al 2007
e 6 in più rispetto al 2006.
Abolito il ticket sulle ricette per la diagnostica e le visite
specialistiche
Viene abolito il ticket di 10 euro sulle ricette per le
prestazioni di diagnostica e per le visite del medico
specialista.
Cresce il fondo per l'assistenza alle persone non
autosufficienti
Sale a 400 milioni di euro la dotazione del fondo per la
non autosufficienza per l'assistenza ai malati non
autosufficienti e bisognosi di assistenza continuativa.
Più soldi per la salute e la sicurezza dei lavoratori
Vengono stanziati ulteriori 50 milioni di euro per il
potenziamento delle attività di prevenzione e contrasto degli
incidenti e delle malattie professionali sui luoghi di lavoro.
Questi fondi andranno a finanziare i nuovi programmi di
formazione e prevenzione previsti dalla nuova legge delega
sulla salute e la sicurezza del lavoro, approvata l'agosto
scorso.
Più risorse per il vaccino contro il cancro alla cervice
uterina
Aumentano i finanziamenti alle Regioni ( 30 milioni di
euro), per la rapida esecuzione della vaccinazione gratuita
contro il virus HPV responsabile del cancro della cervice
uterina. Questa nuova vaccinazione pubblica, la prima efficace
contro il cancro, sarà garantita ogni anno a oltre 250 mila
ragazze italiane.
Cure palliative, unità di risveglio dal coma, terapia
intensiva e screening neonatali
Nell'ambito dei fondi per l'edilizia sanitaria e il
potenziamento dei servizi, la finanziaria vincola:
Risarcimento danni da trasfusioni, vaccini e talidomide
Sono stati stanziati 180 milioni di
euro annui a partire dal 2008 (che si aggiungo ai 100 già
previsti per il 2007) per il risarcimento dei danni subiti a
seguito di trasfusione, vaccinazioni e sindrome da talidomide.
Norme per facilitare assorbimento medici precari
E' previsto che i medici e gli altri dirigenti sanitari
del Ssn con contratti o incarichi di lavoro precari possano
far valere gli anni di servizio prestati, come titolo ai fini
dell'assunzione a tempo indeterminato. Fino ad oggi, infatti,
anche un periodo di servizio di diversi anni a carattere
precario non aveva alcun riconoscimento tra i titoli
valutabili ai fini dell'assunzione.
Più soldi per i giovani ricercatori
Per combattere la "fuga dei cervelli" nella ricerca, sale
dal 5 al 10%, per un totale di circa 81 milioni di euro, la
quota di finanziamenti riservata ai ricercatori sanitari
"under 40".
L'assistenza sanitaria ai detenuti passa al Servizio sanitario
nazionale
Tutte le funzioni sanitarie svolte dal dipartimento
dell'amministrazione penitenziaria e da quello della giustizia
minorile del Ministero della Giustizia vengono trasferite al
Ssn. Si completa così finalmente il riordino della medicina
penitenziaria avviato con la legge 230 del 1999.
Nasce l'Autorità nazionale per la sicurezza alimentare
Il Comitato nazionale per la sicurezza alimentare, già
istituito con decreto dei Ministeri della Salute e delle
Politiche agricole nel luglio 2007, sale di rango e si
trasforma in Autorità nazionale per la sicurezza alimentare.
Essa opererà presso il Ministero della Salute e avrà una sede
referente a Foggia per la quale sono stati stanziati 6,5
milioni di euro per il triennio 2008/2010.
La gestione dell'Ecm passa all'Agenzia nazionale per i servizi
sanitari regionali
La gestione dei programmi di educazione continua in
medicina rivolti a tutto il personale sanitario per
l'aggiornamento e la formazione post laurea passa all'Agenzia
nazionale per i servizi sanitari regionali (ex Assr). Con
questo trasferimento si chiude la fase sperimentale avviata
nel 2001 che ha visto lo svolgimento di oltre 350 mila eventi
formativi.
Sanità integrativa: assistenza odontoiatrica e ai malati non
autosufficienti diventano obbligatorie per ottenere i benefici
fiscali
Si stabilisce che per ottenere i benefici fiscali previsti
dalle norme, i fondi sanitari integrativi dovranno erogare
obbligatoriamente anche le prestazioni odontoiatriche e quelle
per i non autosufficienti. Sarà un decreto del Ministero della
Salute a stabilire il "pacchetto" minimo di prestazioni
obbligatorie. E' poi prevista l'estensione alle mutue
territoriali delle norme sulla deducibilità ai fini fiscali
dei contributi versati, già in vigore per i fondi sanitari di
origine contrattuale; in ambedue i casi la deducibilità viene
ora condizionata alla fornitura di prestazioni integrative
rispetto a quelle fornite dal SSN.
Meno sprechi per i farmaci e più attenzione alla prescrizione
-
Per la prima volta, venendo incontro alle
richieste delle associazioni di volontariato, è prevista la
possibilità di riutilizzazione, da parte delle ASL, delle
RSA o di organizzazioni non lucrative, di medicinali ancora
in corso di validità non utilizzati dal malato (deceduto o
che ha abbandonato la terapia) al quale erano destinati.
-
E' previsto il divieto di prescrivere
medicinali non registrati in Italia (o registrati ma con una
diversa indicazione terapeutica) se non siano disponibili
almeno i dati favorevoli derivanti da sperimentazione
clinica di fase II.
-
Si stabilisce inoltre che l'efficacia di un
farmaco non registrato, ai fini del suo inserimento
nell'elenco speciale che ne consente la prescrizione a
carico del Ssn quando manchi una valida alternativa
terapeutica tra i farmaci regolarmente in commercio, deve
essere oggetto di una specifica valutazione da parte dell'Aifa.
Altre misure previste
-
Stanziamento di 700.000 euro per potenziare
la capacità di controllo e verifica della rete
trapiantologia da parte dei Centri regionali per i
trapianti.
-
Conferma dei contratti di lavoro a tempo
determinato stipulati sulla base delle convenzioni della
Croce Rossa Italiana.
-
Nuove linee guida per l'appropriatezza nel
campo dell'assistenza protesica.
-
Istituzione preso il Ministero della Salute
del registro dei "dottori in chiropratica" dove saranno
iscritti i possessori del diploma di laurea magistrale in
chiropratica o titolo equivalente. L'iscrizione è condizione
per poter esercitare la professione sia nell'ambito del Ssn
che in forma privata.
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Sciopero
anestesisti rianimatori, slittano 50
mila interventi
Roma, 7
dic. (Adnkronos
Salute) - Un lunedì nero per la sanità italiana. Blocco di tutte
le sale operatorie degli ospedali della Penisola per l'intera
giornata del 10 dicembre. Rinvio obbligato quindi per 50 mila
interventi chirurgici programmati, eccetto le emergenze.
Incroceranno le braccia gli anestesisti rianimatori dell'Aaroi,
ben 12 mila professionisti. "Chiediamo scusa ai cittadini -
dice Vincenzo Carpino, presidente dell'Aaroi - ma vogliamo che si
sappia che non scioperiamo per motivi economici o per interessi
corporativi, ma per difendere la nostra identità professionale nel
SSN. Scioperiamo per proteggere la salute dei cittadini che
rischiano con un provvedimento, tutto politico dell'allora
ministro della Pubblica istruzione Letizia Moratti, di trovarsi
davanti un medico 'tuttologo e onnisciente'. Infatti con
l'istituzione della nuova Scuola di specializzazione in medicina
di emergenza urgenza, finalizzata alla moltiplicazione di nuove
figure professionali, unico caso nell'Unione Europea, si vuol dare
vita a un medico che dovrebbe comprendere tutte le competenze
adesso giustamente affidate a singoli specialisti''. ''In
particolare, questa nuova figura si dovrebbe occupare di
competenze che gli anestesisti rianimatori svolgono
quotidianamente da tanti anni. Non avremmo voluto fare lo sciopero
- aggiunge Carpino - e provocare disagi ai cittadini. Speravamo in
un intervento dei ministri dell'Università Fabio Mussi e della
Salute Livia Turco. Ma alle nostre richieste si è risposto con il
silenzio. Speriamo che questo sciopero convinca le Istituzioni a
convocare un tavolo di confronto per trovare una soluzione
condivisa". Questa la richiesta della Umsped Aaroi che sciopera
con l'adesione anche di Siaarti (Società italiana di anestesia
analgesia rianimazione e terapia intensiva), Siared (Società
italiana di anestesia rianimazione emergenza e dolore) e Cpoar
(Collegio professori ordinari di anestesia e rianimazione). Se le
Istituzioni non daranno risposte concrete, "le iniziative di
protesta saranno inasprite e proseguiranno a oltranza", assicura
l'Aaroi.
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Zucchelli, aumento 4,85% per contratto
medici dirigenti
(Adnkronos Salute) -
"Nella Finanziaria in discussione è previsto un aumento del 4,85%
per il contratto dei dirigenti medici relativo al biennio
economico 2006-2007. Per il biennio 2008-2009 non è stato preso
nessun impegno di spesa, anche se c'è una forte volontà da parte
del Governo a trovare le risorse e a risolvere il problema". Lo ha
affermato Serafino Zucchelli, sottosegretario al ministero della
Salute, intervenuto oggi a Roma alla manifestazione di protesta
indetta dalle organizzazioni sindacali della dirigenza medica e
veterinaria dell'Ssn. Oltre ai rinnovi contrattuali, il
sottosegretario alla Salute ha anche affrontato lo scottante tema
del precariato tra i camici bianchi. "La Finanziaria - ha spiegato
Zucchelli - prevede un articolo che obbliga le aziende sanitarie
alla verifica dei contratti atipici e, nei limiti del possibile, a
stabilizzarli. Una novità - spiega - visto che prima per le Asl
questo era un impegno facoltativo". La manovra prevede inoltre che
gli anni di precariato non vadano persi. "Gli anni trascorsi come
precari - conclude Zucchelli - finiranno per arricchire il
curriculum del professionista, creando un valore aggiunto".
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Virus
mononucleosi 'scatena' sclerosi
multipla
(Adnkronos Salute) -
Virus della mononucleosi 'sotto accusa': penetra nel sistema
nervoso centrale e scatena la sclerosi multipla. A 'fotografare'
il meccanismo d'azione del virus di Epstein-Barr (EBV) (che
provoca un'infezione primaria generalmente asintomatica nei
bambini e la mononucleosi infettiva in adolescenti e adulti) è una
ricerca tutta italiana, condotta dal Dipartimento di Biologia
cellulare e neuroscienze dell'Istituto Superiore di Sanità,
pubblicata oggi sul 'Journal of Experimental Medicine'. Lo studio,
condotto su materiale autoptico di 22 pazienti, rivela dunque che
il virus di Epstein Barr è la causa principale della sclerosi
multipla, evidenziando "la relazione causale tra la presenza del
virus e la risposta infiammatoria nelle lesioni cerebrali tipiche
di questa malattia". "Si tratta di un risultato straordinario -
commenta in una nota Enrico Garaci, presidente dell'Iss - Per la
prima volta l'osservazione di un virus nel cervello di pazienti
affetti da sclerosi multipla permette di spiegare
contemporaneamente le caratteristiche e i meccanismi della
malattia. Ciò significa che da oggi potremo valutare meglio sia le
terapie attualmente disponibili sia eventuali strategie di
prevenzione. Questa ricerca è finanziata all'interno del Sesto
Programma Quadro dell'Unione europea - continua il presidente
dell'Iss - e l'importanza dei risultati raggiunti, oltre a
confermare di avere giustamente indirizzato le nostre risorse, ci
stimola a continuare a dedicare energie importanti in questa
direzione". Lo studio, sostenuto anche dalla Fondazione italiana
sclerosi multipla, non solo avvalora una ipotesi formulata da
molti anni e mai direttamente provata, ma apre una prospettiva
diversa attraverso cui riconsiderare la strategia di lotta alla
malattia. "Da tempo, infatti - spiega Francesca Aloisi,
coordinatrice della ricerca, svolta insieme alla Barbara Serafini
- si ipotizzava una correlazione tra infezioni virali e sclerosi
multipla. Abbiamo dimostrato per la prima volta - sottolinea - che
il virus di Epstein-Barr è presente nelle placche di
demielinizzazione di tutti i casi analizzati e promuove la
risposta infiammatoria responsabile del danno cerebrale. Gli studi
epidemiologici precedenti indicavano una possibile associazione
tra agente virale e malattia, ma ciò che oggi emerge è il
meccanismo con il quale il virus induce la malattia". Il
microrganismo, infatti, secondo la ricerca sarebbe trasportato nel
sistema nervoso centrale dai linfociti B, cellule responsabili
della produzione di anticorpi. "Queste cellule - prosegue la
Aloisi - riescono ad attraversare la barriera emato-encefalica che
circonda e protegge il tessuto nervoso. Una volta penetrati nel
sistema nervoso centrale, i linfociti B infettati si espandono
costituendo una riserva occulta di virus. La risposta
infiammatoria cronica responsabile della formazione delle placche
di demielinizzazione e dei deficit neurologici - conclude la
ricercatrice - viene generata proprio nel tentativo, da parte del
sistema immunitario, di eliminare il virus dal sistema nervoso
centrale".
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Ispezione in
Calabria
(Il Settimanale)
Dopo la morte
di un ragazzo calabrese il Ministro Turco ha disposto un'ispezione
del ministero per verificare la rete di emergenza. Ecco il messaggio
del Ministro:
"Voglio esprimere il mio profondo dolore e tutta la mia vicinanza
alla famiglia di Flavio Scutellà, insieme al grande apprezzamento
per la decisione di donare i suoi organi che hanno consentito di
dare vita e speranza ad altri giovani in diverse parti d'Italia. E'
stato un gesto di grande umanità del quale dobbiamo essere
profondamente riconoscenti ai genitori di Flavio che, in un momento
di incommensurabile dolore ma anche di motivata rabbia e angoscia
per quanto avvenuto, hanno comunque scelto la via della solidarietà
e dell'amore verso il prossimo. Anche in questa occasione ho chiesto
un rapporto dettagliato alla Regione Calabria dove si svolgerà
comunque un'ispezione del Ministero della Salute per accertare la
dinamica dell'episodio e per verificare lo stato di avanzamento
delle raccomandazioni già trasmesse nel gennaio scorso per
l'adeguamento della rete d'emergenza sanitaria calabrese. In questo
quadro è assolutamente necessario accelerare la ristrutturazione e
l'ammodernamento delle strutture sanitarie regionali, che potranno
contare anche sui fondi già stanziati dalla legge finanziaria 2007,
secondo quanto previsto dall'accordo di programma che stiamo
definendo con la Regione Calabria".
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Lo studio, nei geni il segreto
dell'apprendimento
(Adnkronos
Salute) - E' celato nei geni il segreto dell'apprendimento. Secondo
uno studio condotto da Michael Frank, direttore del Laboratory of
Neural Computation and Cognition dell'Università dell'Arizona (Usa),
infatti, almeno tre diversi geni associati alla dopamina sono legati
ai comportamenti messi in atto dalle persone durante
l'apprendimento. Lo studio, pubblicato online su 'Pnas', chiama in
causa il celebre neurotrasmettitore associato con piacere e
apprendimento e alcune aree cerebrali. "Tutti e tre i geni
influiscono sul funzionamento della dopamina, ma in modo diverso e
in diverse parti del cervello", spiega Frank. I geni 'nel mirino'
predicono la capacità delle persone di imparare dai risultati
positivi o negativi delle loro decisioni. Due geni in particolare
(DARPP-32 e DRD2), sono legati a un tipo di apprendimento che fa
tesoro delle conseguenze positive o negative di esperienze passate
in modo implicito, senza cioè richiamare esplicitamente alla memoria
ogni evento positivo o negativo già vissuto. I due geni controllano
la funzione della dopamina nello striato, mentre un terzo gene (COMT)
la controlla nella corteccia prefrontale e predice la tendenza a
cambiare strategie di scelta dopo un singolo evento negativo. Grazie
a un modello al computer, disegnato 'ad hoc', i ricercatori hanno
potuto monitorare l'aumento o il calo della produzione di dopamina
in diverse situazioni e aree del cervello. Per testare la loro
ipotesi hanno raccolto ed esaminato il Dna di 69 persone sane, che
hanno dovuto eseguire un programma di apprendimento computerizzato
creato a questo scopo. Anche se la strada per comprendere il legame
fra geni, dopamina e comportamento è ancora lunga, "conoscere come
le variazioni dopaminergiche influiscono su apprendimento e processi
decisionali può avere conseguenze per molti tipi di pazienti, ad
esempio malati di Parkinson o schizofrenia", conclude Frank.
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Svelato segreto dell'aglio,
nell'odore benefici per il cuore
(Adnkronos Salute) - E'
nell'odore, pungente e non sempre gradito, il segreto dell'effetto
benefico dell'aglio per il cuore. Lo rivela un team di studiosi
britannici, in una ricerca pubblicata sui 'Proceedings of the
national Academy of Sciences'. Gli studiosi dell'University of
Alabama di Birmingham hanno scoperto che la chiave di tutto sta
nell'allicina, metabolizzata nei composti sulfurei che
appesantiscono il fiato dei 'mangiatori di aglio'. Questi composti
reagiscono con i globuli rossi e producono idrogeno solfito, che
rilassa i vasi e permette al sangue di fluire più facilmente.Dunque
l'aglio è davvero 'amico' del cuore. E se il suo impiego in cucina
si rivela benefico, questo ortaggio non è privo di qualche effetto
collaterale. Il solfito d'idrogeno genera, infatti, un odore che
ricorda quello delle uova marce (non a caso è usato nelle bombette
puzzolenti). Ma a basse concentrazioni gioca un ruolo importante
nell'aiutare le cellule a comunicare fra loro e, all'interno dei
vasi, ne favorisce la dilatazione. Questo riduce la pressione,
come hanno verificato i ricercatori inserendo vasi sanguigni di
ratto in un 'bagno' di succo di aglio battuto.L'immersione
nell'aglio ha provocato una riduzione della tensione nei vasi del
72%. Non solo. I ricercatori hanno scoperto che i globuli rossi
esposti a minime quantità di succo estratto dall'aglio acquistato
al supermercato hanno iniziato immediatamente a emettere idrogeno
solfito. Successivi esperimenti hanno mostrato che la reazione
chimica avviene per lo più sulla superficie delle cellule del
sangue. L'equipe suggerisce che la produzione di questo composto
nei globuli rossi potrebbe essere usata per standardizzare gli
integratori di aglio.Insomma, "i nostri risultati suggeriscono che
inserire l'aglio nella dieta è una cosa molta buona - commenta il
ricercatore David Kraus alla Bbc online - Infine, nelle aree in
cui il consumo è alto, c'è una bassa incidenza di malattie
cardiovascolari".
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Un
anestesista su 2 praticherebbe eutanasia
se autorizzato da legge
(Adnkronos Salute) - Un
anestesista rianimatore su due praticherebbe l'eutanasia se la
legge lo consentisse. Quasi all'unanimità, nove su dieci, sono per
il sì al testamento biologico, mentre sette su dieci respingono le
raccomandazioni del Vaticano di non interrompere mai
l'alimentazione, l'idratazione e la ventilazione artificiale ad un
malato critico terminale. Infine, quattro professionisti su dieci
riferiscono di aver ricevuto, nel corso della loro attività, la
richiesta di 'staccare la spina da congiunti stretti di malati in
condizioni estreme. Sono i risultati di un sondaggio realizzato su
350 anestesisti rianimatori al congresso della Siared-Aaroi, in
corso a Napoli alla Stazione Marittima. ''Sono consapevole - dice
Vincenzo Carpino, presidente dell'Associazione Anestesisti
Rianimatori Ospedalieri Italiani, (Aaroi) - che i risultati del
sondaggio faranno certamente discutere perché si tratta di
affermazioni di specialisti che ogni giorno sono in frontiera, al
capezzale del malato critico e che hanno potuto esprimere il loro
punto di vista in pieno anonimato''. Si tratta però di risultati
che vanno spiegati.''Per quanto riguarda il quesito se il medico
intervistato fosse favorevole o no a staccare la spina in presenza
di una legge, la risposta- aggiunge Carpino - è in linea con
quanto l'Aaroi da tempo sta sostenendo, e cioè che il Parlamento
prenda finalmente in carico il problema e legiferi. In un senso o
nell'altro e cioè per il sì o per il no all'eutanasia, per
togliere al medico la responsabilità morale'' Sul testamento
biologico, il sì è netto: nove su dieci chiedono al Parlamento -
ancora una volta viene chiamato in causa - di varare una legge.
''Questo - spiega il medico - nella consapevolezza che nel nostro
Paese, nonostante le polemiche, anche accese, i dibattiti ed il
coinvolgimento dell'opinione pubblica c'è il silenzio legislativo
che, alla luce del risultato del sondaggio, va colmato''. Il
testamento biologico, secondo gli anestesisti, dovrebbe prevedere
la norma che consente al paziente di poter cambiare il testamento
in qualunque momento. Inoltre, una norma dovrebbe prevedere
l'assistenza del medico di famiglia per certificare che chi fa il
testamento è nel pieno delle sue facoltà mentali. Gli anestesisti
rianimatori in Italia fra pubblici e privati, ospedalieri ed
universitari, sono circa 12 mila. E secondo Vincenzo Carpino la
maggioranza, anche se ristretta, degli anestesisti rianimatori è
contraria al recepimento della recente raccomandazione del
Vaticano di non interrompere mai l'alimentazione, l'idratazione e
la ventilazione artificiale ad un malato critico terminale.
Quattro anestesisti su dieci, inoltre, hanno dichiarato che una o
più volte congiunti di malati in condizioni estreme hanno chiesto
di staccare la spina. ''E' un dato inquietante - commenta Carpino
- che smentisce quanti sostengono che tutti i familiari stretti
dei malati vogliono che al loro caro non venga staccata la spina".
Al Congresso in corso a Napoli, i lavori si concludono sabato, si
è parlato anche del caso del giovane di Varese che, rimasto
vittima di un incidente stradale in Svizzera, si trova in coma
profondo in una clinica lombarda. Per questo paziente, la moglie
ha chiesto il trasferimento in Svizzera. Si oppongono i genitori
perché temono che possa essere applicata la legislazione elvetica
che prevede l'eutanasia. Un magistrato ha chiesto il parere a tre
medici i quali hanno detto che si devono continuare tutte le
terapie idonee al paziente. La presa di posizione dei tre medici
trova concordi gli anestesisti rianimatori riuniti a Napoli. "Sono
d'accordo - dice Vincenzo Carpino - con quanto hanno comunicato al
magistrato i tre colleghi. Se la struttura è idonea e le cure sono
appropriate si deve continuare a dare tutta l'assistenza. D'altra
parte non c'è stata alcuna richiesta da parte dei parenti stretti
di staccare la spina. Ce lo impone il nostro codice di
comportamento e ce lo impone la legge".
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Cgil, riconoscere come usurante lavoro
notturno medici
(Adnkronos
Salute) - "Riconoscere come usurante il lavoro notturno dei medici
ospedalieri. Professionisti che effettuano anche 100 turni di
guardia notturna in un anno, con una media di due notti a settimana.
Per non parlare della media di circa 70 turni notturni svolti dai
medici della continuità assistenziale (guardie mediche) e del 118".
E' la richiesta di Massimo Cozza, segretario nazionale della Fp-Cgil
medici, rivolta alla Commissione Governo-parti sociali, istituita
con il 'Protocollo su Previdenza, lavoro e competitività per
l’equità e la crescita sostenibili', che sta affrontando il tema dei
lavori usuranti. "Il riconoscimento di lavoro usurante - riferisce
in una nota Cozza - determinerebbe il diritto alla pensione con un
requisito anagrafico ridotto di tre anni rispetto a quello previsto
(con il requisito minimo di 57 anni) purché i turni notturni siano
stati svolti a regime per almeno la metà del periodo di lavoro
complessivo o almeno per 7 anni negli ultimi 10 anni di attività
lavorativa". Per Cozza, questa richiesta "rientra nella battaglia
più generale del nostro sindacato per la qualità del lavoro negli
ospedali e nei servizi territoriali, per una politica occupazionale
e di riconoscimento della professionalità rispetto a chi invece
persegue esclusivamente la monetizzazione del disagio".
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Veleno
dello scorpione: cura tumore cerebrale
La versione sintetica di una proteina presente nel veleno dello
scorpione ha superato i primi test come trattamento di una delle più
aggressive forme di tumore, il glioma cerebrale, e verrà studiata
anche per la cura di altre malattie neoplastiche.
La proteina, chiamata TM-601, è stata utilizzata per veicolare
piccole dosi di iodio radioattivo direttamente nelle cellule
tumorali, ma ha mostrato anche di svolgere una propria attività
anticancro, ha affermato Adam Mamelak, neurochirurgo del
Cedars-Sinai Medical Center di Los Angeles (Stati Uniti) e primo
autore della pubblicazione apparsa ad agosto sul Journal of Clinical
Oncology.
La particolarità di questa tossina è che riesce ad oltrepassare la
barriera emato-encefalica (ovvero il «filtro» che protegge il
cervello dalle sostanze presenti nel sistema circolatorio, da quelle
pericolose come l’alcol, a quelle terapeutiche come i farmaci),
legandosi alle cellule del glioma e non a quelle sane, liberando
quindi il suo carico di iodio radioattivo, verso cui le stesse
cellule malate hanno mostrato una forte vulnerabilità.
Il trattamento è stato sperimentato su 18 pazienti in cui la
malattia si era ripresentata dopo l'intervento chirurgico, una
condizione comune per chi ha avuto questo tipo di diagnosi. In sei
casi, hanno riportato i ricercatori, la sopravvivenza è stata
significativamente superiore alla media: per due pazienti fino a tre
anni dal trattamento.
Secondo Harold Sontheimer, il neurobiologo dell’università
dell’Alabama che ha sviluppato TM-601, lo stesso meccanismo che
consente allo scorpione di paralizzare le sue prede, cioè il fatto
che la tossina blocca i canali del cloro all’interno delle cellule,
ostacola le cellule tumorali nel loro processo di invasione dei
tessuti circostanti.
Con le prime fasi della sperimentazione, che ha coinvolto diversi
centri di ricerca negli Stati Uniti, la molecola ha mostrato un buon
profilo di sicurezza, come ha spiegato Mamelak: «Sostanzialmente non
c’è stata tossicità. Tutti i residui che non si sono legati alle
cellule del tumore sono stati espulsi dall’organismo nell’arco di
24-48 ore».
La fase II dello studio, che prevede l’arruolamento di 54 pazienti
in 20 ospedali, dovrà soprattutto determinare i dosaggi più sicuri,
e ci si attende qualche risultato nell’arco di un anno. Intanto,
sono in corso di progettazione ulteriori studi per valutare TM-601
contro altri tipi di tumori solidi, come quelli del colon o della
mammella.
Lega Tumori Napoli
18/09/2006
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Stetoscopio addio, in
pensione dopo 200 anni
(Adnkronos
Salute) - L'intramontabile stetoscopio, al collo dei 'camici
bianchi' ormai da oltre 200 anni, rischia di andare in pensione. Al
suo posto potremmo presto trovare nello studio del medico un lettore
Mp3, di quelli coloratissimi e 'gettonati' soprattutto da giovani e
teenager. E' questa una delle novità presentate al Congresso dell'European
Respiratory Society (Ers) in corso a Stoccolma. Ad accelerare la
fine dello stetoscopio, usato dai medici per 'ascoltare' cuore e
polmoni testandone la salute, sono stati soprattutto gli ultimi
studi che ne hanno messo in dubbio l'efficacia. O meglio la capacità
dei camici bianchi di decifrare i suoni 'amplificati' dallo
strumento. In particolare, una recente ricerca danese ha mostrato
come gran parte dei medici avesse difficoltà nel distinguere suoni
provenienti da cuore, bronchi e polmoni. Neanche l'arrivo dello
stetoscopio elettronico, sosteneva lo studio, era servito a
migliorare le cose. Altre due indagini, inoltre, avevano mostrato
come gli studenti di medicina dovessero riascoltare i suoni
provenienti da uno stetoscopio circa 500 volte prima di riconoscerne
la provenienza. Da qui la decisione di un ricercatore canadese, Neil
Skjodt del Dipartimento di Medicina dell'università dell'Alberta di
Edmonton, di correre ai ripari. Con il supporto di un collega
otorino, Bill Hodgetts, Skjodt ha sostituito il classico stetoscopio
con un lettore Mp3, di quelli in vendita nei grandi magazzini.
Appoggiando l'insolito strumento sulla cassa toracica di alcuni
pazienti, il ricercatore ha registrato i suoni provenienti da
bronchi e polmoni. "La qualità dei suoni è molto alta - spiega il
ricercatore a Stoccolma - di gran lunga migliore di quella ottenuta
dai migliori stetoscopi". E la conferma arriverebbe anche dagli
studenti di medicina a cui Skjodt ha fatto ascoltare le
registrazioni. "I risultati sono stati diversi, ma di certo non
disastrosi come quelli emersi dagli studi realizzati sul
tradizionale stetoscopio", assicura lo studioso. Se non altro, "la
maggior parte degli studenti è stata in grado di capire da quale
parte dell'organismo i suoni provenissero". Inoltre, "ci sono una
serie di altri motivi che rendono - secondo Skjodt - il lettore Mp3
preferibile allo stetoscopio. Innanzitutto, questo strumento ci
consente di registrare i suoni, nonché di trasmetterli a uno
specialista se crediamo ce ne sia bisogno. Inoltre - aggiunge il
ricercatore - possiamo condividerli con altri camici bianchi,
qualora avessimo dei dubbi sullo stato di salute del nostro
paziente". Senza contare che, all'occorrenza, il lettore potrebbe
nuovamente trasformarsi nell'apparecchio che tutti noi conosciamo:
una playlist di tutti i brani preferiti, compresi motivi e canzoni
più amati dai medici
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Carpino (Aaroi), è emergenza anestesisti e
posti letto rianimazione
(Adnkronos Salute) -
Emergenza posti letto nei reparti di rianimazione degli ospedali
italiani. "Ce ne sono 3.814, ma ne occorrerebbero 7.700. Una
carenza che grava, inevitabilmente, sulle spalle dei cittadini".
E' l'allarme lanciato da Vincenzo Carpino, presidente dell'Aaroi
(Associazioni anestetisti rianimatori ospedalieri italiani),
durante il V Congresso della Siared (Società italiana di
anestesia, rianimazione, emergenza e dolore), in corso a Napoli.Ma
i problemi non riguardano solo i posti letto. Secondo Carpino,
infatti, a essere insufficiente è anche il numero degli
specialisti, "che ci impone turni davvero pesanti". Gli esperti
intervenuti al congresso hanno però posto l'accento anche sulla
"tranquillizzante realtà medica della categoria". Secondo gli
anestesisti riuniti a Napoli, l'Italia è infatti uno dei Paesi
dove l'anestesia è più sicura. "Le morti dovute esclusivamente
all'anestesia - hanno sottolineato - sono quattro per milione di
abitanti. Altrove, la situazione è decisamente peggiore. Negli
Stati Uniti, ad esempio, dove i decessi sono sei per milione di
abitanti". La prima giornata del congresso è stata dedicata in
gran parte agli infermieri. "Gli infermieri che lavorano nelle
sale operatorie e nelle rianimazioni - ha affermato Giuseppe
Marraro, presidente della Siared - sono i preziosi collaboratori
dei medici. Il loro ruolo è insostituibile. Ecco perché il
Congresso ha dedicato a loro ben tre sessioni".
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Cartilagini
non più invisibili
Attualmente
le indagini per diagnosticare l’artrosi, una malattia degenerativa
della cartilagine articolare, si basano sulla sintomatologia del
paziente e sulle immagini radiologiche dell’articolazione
danneggiata. Si evidenzia una perdita di spazio tra le due ossa che
diventano progressivamente più vicine man mano che la cartilagine
degenera.
Una tecnica innovativa, chiamata Diffraction Enhanced Imaging, è
stata sperimentata nei laboratori dell’Illinois Institute of
Technology, e del Rush-Presbyterian Saint Luke’s Medical Center di
Chicago; sfrutta radiazioni simili ai raggi X per produrre immagini
con un contrasto circa 27 volte più forte delle normali radiografie.
Per valutare l’efficacia della tecnica sono stati “fotografati”
ginocchia e caviglie con diverse condizioni di integrità della
cartilagine articolare.
Immagini più
nitide
Per ottenere
le immagini è stata utilizzata la radiazione di sincrotrone prodotta
dal Synchotron Light Source o, in alternativa dall’Advanced Photon
Source, strumenti che emettono radiazioni che presentano la stessa
energia dei raggi X ma fortemente polarizzate e di una sola
lunghezza d’onda invece del fascio più ampio prodotto dalla
convenzionale macchina che emette raggi X. Il fascio di raggi esce
da un cristallo monocromatore, attraversa il campione e incontra il
cristallo analizzatore che, in allineamento con il primo, elimina i
fotoni "dispersi" che renderebbero l’immagine sfuocata riducendo la
nitidezza dei dettagli. Il sistema riduce quindi al minimo la
dispersione, che in genere degrada i convenzionali raggi X, dando
origine a immagini più nette che definiscono il profilo degli
oggetti e li contrastano rispetto allo sfondo. E` così che diviene
visibile in una misura sconosciuta con le metodiche convenzionali
anche un soggetto "difficile" come le cartilagini. Esiste inoltre il
vantaggio di poter usare una quantità di radiazione uguale se non
inferiore a quella dei normali raggi X. L’interesse per questa
tecnica coinvolge anche la mammografia: immagini ottenute con questo
sistema, di oggetti usati per calibrare la sensibilità
dell’apparecchiatura per la mammografia, mostrano quasi ogni singolo
dettaglio compreso il nastro adesivo per fissare l’oggetto. E`
quindi probabile che il prossimo passo consista nell`applicare anche
a questa indagine l`intensificazione della diffrazione.
Simona Zazzetta
(Osteoarthritis and
Cartilage Volume 10, Number 3, March 2002, pag 163-171) |
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Acri
- Ospedale “Beato Angelo”: Nuovi Traguardi in Chirurgia
Laparoscopica
L’ospedale
“Beato Angelo” continua a far parlare di sé in termini positivi.
Questa volta le buone notizie provengono dal reparto di chirurgia
generale diretto dal dott. Raffaele Guarino dove, per la prima volta
ad Acri, sono stati effettuati una serie di interventi Urologici in
chirurgia laparoscopica, grazie alla preziosa collaborazione del
prof. Vincenzo Disanto, illustre esponente della chirurgia
laparoscopica Europea nonché Direttore dell’Unità Operativa di
Urologia dell’Ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti in provincia
di Bari. Il prof. Disanto ha eseguito, insieme all’equipe del
reparto di chirurgia di cui fanno parte il dott. R. Guarino ed il
dott. A. Caravetta, interventi di nefrectomia e di prostatectomia
radicale con tecnica laparoscopica. Ciò è da considerarsi un
coronamento ai continui sforzi profusi verso questa tecnica e nel
contempo rappresenta una tappa di un percorso mirato al superamento
dei problemi legati alle difficoltà della chirurgia laparoscopica
avanzata. Il reparto non è comunque nuovo a questo tipo di attività
visto che già nel 1992 iniziò a praticare la tecnica laparoscopica
per la patologia litiasica della colecisti. Nell’ambito della stessa
unità operativa si è sempre rivolta una particolare attenzione alla
chirurgia urologica eseguita sia in maniera tradizionale, cioè a
cielo aperto, che secondo le più moderne tecniche endoscopiche. Il
Dott. R. Guarino e il Dott. A. Caravetta praticano
questa disciplina da tempo, ottenendo brillanti risultati, maturati
grazie anche al proficuo rapporto con le principali scuole
urologiche Italiane in particolare con quella di Acquaviva delle
Fonti, uno dei principali centri di riferimento nazionale. |
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Il
professor Baldomero Olivera, ricercatore filippino, è riuscito ad
estrarre da un potentissimo veleno, sintetizzato da una piccola
lumaca marina che vive nei mari tropicali, un peptide, cioè una
molecola proteica, formata da una sequenza di 25 amminoacidi (i
costituenti base delle molecole proteiche): il nome farmacologico è
ziconotide ed è circa mille volte più potente della morfina, senza
peraltro possederne gli effetti collaterali.
Il Farmaco
analgesico,
che ha come caratteristica farmacocinetica principale la capacità di
bloccare selettivamente i Canali del Calcio di Tipo N. Tali canali
sono tra i principali responsabili della modulazione del dolore a
livello del midollo spinale, pertanto lo Ziconotide, iniettato nel
canale vertebrale, possiede un'efficacia analgesica paragonabile o
superiore a quella della Morfina. Il vantaggio di questo farmaco è
l'assenza di tolleranza e di dipendenza, per cui la sua
somministrazione può essere interrotta in qualsiasi momento, a
differenza della somministrazione di Morfina. Ziconotide viene
utilizzato nel dolore cronico, quando le altre terapie falliscono,
tramite sistemi totalmente impiantabili (pompe intratecali)
collegati ad un catetere che infonde continuamente il farmaco nello
spazio attorno al midollo spinale. Entrato in commercio in Italia
nel Luglio 2007, sono tuttora pochi i centri di Terapia del Dolore
che lo utilizzano, ma le sue potenzialità possono rendere questo
farmaco una delle più grandi novità nella terapia del dolore dalla
scoperta della Morfina ad oggi.
wikipedia
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Individuato
il locus genico dell'emicrania
Emicrania
ereditaria addio. Sono stati di alcuni studiosi del Centro cefalee
dell'ospedale Le Molinette di Torino, guidati da Lorenzo Ponessi, a
segnare una svolta decisiva nella ricerca sul mal di testa e sulle
sue basi genetiche. I risultati dei lavori, svolti in collaborazione
con colleghi americani, porteranno all’individuazione di una terapia
che permetterà di curare la cosiddetta “emicrania emiplegica
familiare”. Gli scienziati hanno identificato un frammento di dna,
un “locus genico”, che sarebbe il responsabile degli attacchi di
emicrania e della trasmissione della malattia di genitore in figlio.
La scoperta, anticipata a Milano da Pinessi al XXI Congresso
nazionale della Società per lo studio delle cefalee, la Sisc di cui
è presidente, entro i prossimi due mesi sarà proposta alla rivista
Nature per essere pubblicata. “I ricercatori hanno studiato per
alcuni anni i pazienti con emicrania e le loro famiglie, cercando
una porzione di dna esistente in presenza della malattia – spiega
Lorenzo Ponessi -. Ora, sono vicini a dimostrare che una particolare
porzione di dna è proprio quella responsabile dell'emicrania. Si
tratta di un gene che si trova su un cromosoma preciso, di cui al
momento non si può ancora parlare, proprio perché il lavoro è ancora
in via di pubblicazione”. Dunque, per la prima volta, si dimostrerà
l’esistenza di un locus genico collegato alla patologia emicranica,
con una ricaduta notevole nella terapia.
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