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Senato approva in via definitiva la legge finanziaria 2008
da "il Settimanale del Ministero della Salute"

 Ecco i principali provvedimenti per la sanità.

Più risorse per l'assistenza sanitaria ai cittadini e per il contratto del personale del Ssn
Il Fondo sanitario nazionale per finanziarie i Livelli essenziali di assistenza passa dai 97,040 miliardi del 2007 ai 101,457 miliardi di euro del 2008. Con un incremento di 4,417 miliardi rispetto al 2007 e di 10,434 miliardi rispetto al 2006.

Crescono i finanziamenti per la costruzione di nuovi ospedali, servizi e per nuove tecnologie. Con attenzione al risparmio energetico e all'ambiente
Forte rilancio degli investimenti strutturali nell'edilizia sanitaria con lo stanziamento di  3 miliardi di euro per l'ammodernamento delle strutture sanitarie, la costruzione di nuovi ospedali e servizi territoriali, il rinnovo delle tecnologie mediche, la messa in sicurezza delle strutture e la realizzazione di residenze sanitarie per gli anziani. In tutto, quindi, 3 miliardi in più rispetto al 2007 e 6 in più rispetto al 2006.

Abolito il ticket sulle ricette per la diagnostica e le visite specialistiche
Viene abolito il ticket di 10 euro sulle ricette per le prestazioni di diagnostica e per le visite del medico specialista.

Cresce il fondo per l'assistenza alle persone non autosufficienti
Sale a 400 milioni di euro la dotazione del fondo per la non autosufficienza per l'assistenza ai malati non autosufficienti e bisognosi di assistenza continuativa.

Più soldi per la salute e la sicurezza dei lavoratori
Vengono stanziati ulteriori 50 milioni di euro per il potenziamento delle attività di prevenzione e contrasto degli incidenti e delle malattie professionali sui luoghi di lavoro. Questi fondi andranno a finanziare i nuovi programmi di formazione e prevenzione previsti dalla nuova legge delega sulla salute e la sicurezza del lavoro, approvata l'agosto scorso.

Più risorse per il vaccino contro il cancro alla cervice uterina
Aumentano i finanziamenti alle Regioni ( 30 milioni di euro), per la rapida esecuzione della vaccinazione gratuita contro il virus HPV responsabile del cancro della cervice uterina. Questa nuova vaccinazione pubblica, la prima efficace contro il cancro, sarà garantita ogni anno a oltre 250 mila ragazze italiane.

Cure palliative, unità di risveglio dal coma, terapia intensiva e screening neonatali
Nell'ambito dei fondi per l'edilizia sanitaria e il potenziamento dei servizi, la finanziaria vincola:

  • 150 milioni di euro per la realizzazione di strutture residenziali e per l'assistenza domiciliare dedicate alle cure palliative

  • 100 milioni per il potenziamento delle "unità di risveglio dal coma"

  • 7 milioni per il potenziamento e la realizzazione di nuove unità di terapia intensiva neonatale

  • 3 milioni per gli screening neonatali per patologie metaboliche ereditarie


Risarcimento danni da trasfusioni, vaccini e talidomide
Sono stati stanziati 180 milioni di euro annui a partire dal 2008 (che si aggiungo ai 100 già previsti per il 2007) per il risarcimento dei danni subiti a seguito di trasfusione, vaccinazioni e sindrome da talidomide.

Norme per facilitare assorbimento medici precari
E' previsto che i medici e gli altri dirigenti sanitari del Ssn con contratti o incarichi di lavoro precari possano far valere gli anni di servizio prestati, come titolo ai fini dell'assunzione a tempo indeterminato. Fino ad oggi, infatti, anche un periodo di servizio di diversi anni a carattere precario non aveva alcun riconoscimento tra i titoli valutabili ai fini dell'assunzione.

Più soldi per i giovani ricercatori
Per combattere la "fuga dei cervelli" nella ricerca, sale dal 5 al 10%, per un totale di circa 81 milioni di euro, la quota di finanziamenti riservata ai ricercatori sanitari "under 40".

L'assistenza sanitaria ai detenuti passa al Servizio sanitario nazionale
Tutte le funzioni sanitarie svolte dal dipartimento dell'amministrazione penitenziaria e da quello della giustizia minorile del Ministero della Giustizia vengono trasferite al Ssn. Si completa così finalmente il riordino della medicina penitenziaria avviato con la legge 230 del 1999.

Nasce l'Autorità nazionale per la sicurezza alimentare
Il Comitato nazionale per la sicurezza alimentare, già istituito con decreto dei Ministeri della Salute e delle Politiche agricole nel luglio 2007, sale di rango e si trasforma in Autorità nazionale per la sicurezza alimentare. Essa opererà presso il Ministero della Salute e avrà una sede referente a Foggia per la quale sono stati stanziati 6,5 milioni di euro per il triennio 2008/2010.

La gestione dell'Ecm passa all'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali
La gestione dei programmi di educazione continua in medicina rivolti a tutto il personale sanitario per l'aggiornamento e la formazione post laurea passa all'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (ex Assr). Con questo trasferimento si chiude la fase sperimentale avviata nel 2001 che ha visto lo svolgimento di oltre 350 mila eventi formativi.

Sanità integrativa: assistenza odontoiatrica e ai malati non autosufficienti diventano obbligatorie per ottenere i benefici fiscali
Si stabilisce che per ottenere i benefici fiscali previsti dalle norme, i fondi sanitari integrativi dovranno erogare obbligatoriamente anche le prestazioni odontoiatriche e quelle per i non autosufficienti. Sarà un decreto del Ministero della Salute a stabilire il "pacchetto" minimo di prestazioni obbligatorie. E' poi prevista l'estensione alle mutue territoriali delle norme sulla deducibilità ai fini fiscali dei contributi versati, già in vigore per i fondi sanitari di origine contrattuale; in ambedue i casi la deducibilità viene ora condizionata alla fornitura di prestazioni integrative rispetto a quelle fornite dal SSN.

Meno sprechi per i farmaci e più attenzione alla prescrizione

  • Per la prima volta, venendo incontro alle richieste delle associazioni di volontariato, è prevista la possibilità di riutilizzazione, da parte delle ASL, delle RSA o di organizzazioni non lucrative, di medicinali ancora in corso di validità non utilizzati dal malato (deceduto o che ha abbandonato la terapia) al quale erano destinati.

  • E' previsto il divieto di prescrivere medicinali non registrati in Italia (o registrati ma con una diversa indicazione terapeutica) se non siano disponibili almeno i dati favorevoli derivanti da sperimentazione clinica di fase II.

  • Si stabilisce inoltre che l'efficacia di un farmaco non registrato, ai fini del suo inserimento nell'elenco speciale che ne consente la prescrizione a carico del Ssn quando manchi una valida alternativa terapeutica tra i farmaci regolarmente in commercio, deve essere oggetto di una specifica valutazione da parte dell'Aifa.

Altre misure previste

  • Stanziamento di 700.000 euro per potenziare la capacità di controllo e verifica della rete trapiantologia da parte dei Centri regionali per i trapianti.

  • Conferma dei contratti di lavoro a tempo determinato stipulati sulla base delle convenzioni della Croce Rossa Italiana.

  • Nuove linee guida per l'appropriatezza nel campo dell'assistenza protesica.

  • Istituzione preso il Ministero della Salute del registro dei "dottori in chiropratica" dove saranno iscritti i possessori del diploma di laurea magistrale in chiropratica o titolo equivalente. L'iscrizione è condizione per poter esercitare la professione sia nell'ambito del Ssn che in forma privata.

 

Sciopero anestesisti rianimatori, slittano 50 mila interventi

Roma, 7 dic. (Adnkronos Salute) - Un lunedì nero per la sanità italiana. Blocco di tutte le sale operatorie degli ospedali della Penisola per l'intera giornata del 10 dicembre. Rinvio obbligato quindi per 50 mila interventi chirurgici programmati, eccetto le emergenze. Incroceranno le braccia gli anestesisti rianimatori dell'Aaroi, ben 12 mila professionisti. "Chiediamo scusa ai cittadini - dice Vincenzo Carpino, presidente dell'Aaroi - ma vogliamo che si sappia che non scioperiamo per motivi economici o per interessi corporativi, ma per difendere la nostra identità professionale nel SSN. Scioperiamo per proteggere la salute dei cittadini che rischiano con un provvedimento, tutto politico dell'allora ministro della Pubblica istruzione Letizia Moratti, di trovarsi davanti un medico 'tuttologo e onnisciente'. Infatti con l'istituzione della nuova Scuola di specializzazione in medicina di emergenza urgenza, finalizzata alla moltiplicazione di nuove figure professionali, unico caso nell'Unione Europea, si vuol dare vita a un medico che dovrebbe comprendere tutte le competenze adesso giustamente affidate a singoli specialisti''. ''In particolare, questa nuova figura si dovrebbe occupare di competenze che gli anestesisti rianimatori svolgono quotidianamente da tanti anni. Non avremmo voluto fare lo sciopero - aggiunge Carpino - e provocare disagi ai cittadini. Speravamo in un intervento dei ministri dell'Università Fabio Mussi e della Salute Livia Turco. Ma alle nostre richieste si è risposto con il silenzio. Speriamo che questo sciopero convinca le Istituzioni a convocare un tavolo di confronto per trovare una soluzione condivisa". Questa la richiesta della Umsped Aaroi che sciopera con l'adesione anche di Siaarti (Società italiana di anestesia analgesia rianimazione e terapia intensiva), Siared (Società italiana di anestesia rianimazione emergenza e dolore) e Cpoar (Collegio professori ordinari di anestesia e rianimazione). Se le Istituzioni non daranno risposte concrete, "le iniziative di protesta saranno inasprite e proseguiranno a oltranza", assicura l'Aaroi.

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Zucchelli, aumento 4,85% per contratto medici dirigenti

(Adnkronos Salute) - "Nella Finanziaria in discussione è previsto un aumento del 4,85% per il contratto dei dirigenti medici relativo al biennio economico 2006-2007. Per il biennio 2008-2009 non è stato preso nessun impegno di spesa, anche se c'è una forte volontà da parte del Governo a trovare le risorse e a risolvere il problema". Lo ha affermato Serafino Zucchelli, sottosegretario al ministero della Salute, intervenuto oggi a Roma alla manifestazione di protesta indetta dalle organizzazioni sindacali della dirigenza medica e veterinaria dell'Ssn. Oltre ai rinnovi contrattuali, il sottosegretario alla Salute ha anche affrontato lo scottante tema del precariato tra i camici bianchi. "La Finanziaria - ha spiegato Zucchelli - prevede un articolo che obbliga le aziende sanitarie alla verifica dei contratti atipici e, nei limiti del possibile, a stabilizzarli. Una novità - spiega - visto che prima per le Asl questo era un impegno facoltativo". La manovra prevede inoltre che gli anni di precariato non vadano persi. "Gli anni trascorsi come precari - conclude Zucchelli - finiranno per arricchire il curriculum del professionista, creando un valore aggiunto".

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 Virus mononucleosi 'scatena' sclerosi multipla

(Adnkronos Salute) - Virus della mononucleosi 'sotto accusa': penetra nel sistema nervoso centrale e scatena la sclerosi multipla. A 'fotografare' il meccanismo d'azione del virus di Epstein-Barr (EBV) (che provoca un'infezione primaria generalmente asintomatica nei bambini e la mononucleosi infettiva in adolescenti e adulti) è una ricerca tutta italiana, condotta dal Dipartimento di Biologia cellulare e neuroscienze dell'Istituto Superiore di Sanità, pubblicata oggi sul 'Journal of Experimental Medicine'. Lo studio, condotto su materiale autoptico di 22 pazienti, rivela dunque che il virus di Epstein Barr è la causa principale della sclerosi multipla, evidenziando "la relazione causale tra la presenza del virus e la risposta infiammatoria nelle lesioni cerebrali tipiche di questa malattia". "Si tratta di un risultato straordinario - commenta in una nota Enrico Garaci, presidente dell'Iss - Per la prima volta l'osservazione di un virus nel cervello di pazienti affetti da sclerosi multipla permette di spiegare contemporaneamente le caratteristiche e i meccanismi della malattia. Ciò significa che da oggi potremo valutare meglio sia le terapie attualmente disponibili sia eventuali strategie di prevenzione. Questa ricerca è finanziata all'interno del Sesto Programma Quadro dell'Unione europea - continua il presidente dell'Iss - e l'importanza dei risultati raggiunti, oltre a confermare di avere giustamente indirizzato le nostre risorse, ci stimola a continuare a dedicare energie importanti in questa direzione". Lo studio, sostenuto anche dalla Fondazione italiana sclerosi multipla, non solo avvalora una ipotesi formulata da molti anni e mai direttamente provata, ma apre una prospettiva diversa attraverso cui riconsiderare la strategia di lotta alla malattia. "Da tempo, infatti - spiega Francesca Aloisi, coordinatrice della ricerca, svolta insieme alla Barbara Serafini - si ipotizzava una correlazione tra infezioni virali e sclerosi multipla. Abbiamo dimostrato per la prima volta - sottolinea - che il virus di Epstein-Barr è presente nelle placche di demielinizzazione di tutti i casi analizzati e promuove la risposta infiammatoria responsabile del danno cerebrale. Gli studi epidemiologici precedenti indicavano una possibile associazione tra agente virale e malattia, ma ciò che oggi emerge è il meccanismo con il quale il virus induce la malattia". Il microrganismo, infatti, secondo la ricerca sarebbe trasportato nel sistema nervoso centrale dai linfociti B, cellule responsabili della produzione di anticorpi. "Queste cellule - prosegue la Aloisi - riescono ad attraversare la barriera emato-encefalica che circonda e protegge il tessuto nervoso. Una volta penetrati nel sistema nervoso centrale, i linfociti B infettati si espandono costituendo una riserva occulta di virus. La risposta infiammatoria cronica responsabile della formazione delle placche di demielinizzazione e dei deficit neurologici - conclude la ricercatrice - viene generata proprio nel tentativo, da parte del sistema immunitario, di eliminare il virus dal sistema nervoso centrale".

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Ispezione in Calabria

(Il Settimanale) Dopo la morte di un ragazzo calabrese il Ministro Turco ha disposto un'ispezione del ministero per verificare la rete di emergenza. Ecco il messaggio del Ministro:

"Voglio esprimere il mio profondo dolore e tutta la mia vicinanza alla famiglia di Flavio Scutellà, insieme al grande apprezzamento per la decisione di donare i suoi organi che hanno consentito di dare vita e speranza ad altri giovani in diverse parti d'Italia. E' stato un gesto di grande umanità del quale dobbiamo essere profondamente riconoscenti ai genitori di Flavio che, in un momento di incommensurabile dolore ma anche di motivata rabbia e angoscia per quanto avvenuto, hanno comunque scelto la via della solidarietà e dell'amore verso il prossimo. Anche in questa occasione ho chiesto un rapporto dettagliato alla Regione Calabria dove si svolgerà comunque un'ispezione del Ministero della Salute per accertare la dinamica dell'episodio e per verificare lo stato di avanzamento delle raccomandazioni già trasmesse nel gennaio scorso per l'adeguamento della rete d'emergenza sanitaria calabrese. In questo quadro è assolutamente necessario accelerare la ristrutturazione e l'ammodernamento delle strutture sanitarie regionali, che potranno contare anche sui fondi già stanziati dalla legge finanziaria 2007, secondo quanto previsto dall'accordo di programma che stiamo definendo con la Regione Calabria".

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Lo studio, nei geni il segreto dell'apprendimento

(Adnkronos Salute) - E' celato nei geni il segreto dell'apprendimento. Secondo uno studio condotto da Michael Frank, direttore del Laboratory of Neural Computation and Cognition dell'Università dell'Arizona (Usa), infatti, almeno tre diversi geni associati alla dopamina sono legati ai comportamenti messi in atto dalle persone durante l'apprendimento. Lo studio, pubblicato online su 'Pnas', chiama in causa il celebre neurotrasmettitore associato con piacere e apprendimento e alcune aree cerebrali. "Tutti e tre i geni influiscono sul funzionamento della dopamina, ma in modo diverso e in diverse parti del cervello", spiega Frank. I geni 'nel mirino' predicono la capacità delle persone di imparare dai risultati positivi o negativi delle loro decisioni. Due geni in particolare (DARPP-32 e DRD2), sono legati a un tipo di apprendimento che fa tesoro delle conseguenze positive o negative di esperienze passate in modo implicito, senza cioè richiamare esplicitamente alla memoria ogni evento positivo o negativo già vissuto. I due geni controllano la funzione della dopamina nello striato, mentre un terzo gene (COMT) la controlla nella corteccia prefrontale e predice la tendenza a cambiare strategie di scelta dopo un singolo evento negativo. Grazie a un modello al computer, disegnato 'ad hoc', i ricercatori hanno potuto monitorare l'aumento o il calo della produzione di dopamina in diverse situazioni e aree del cervello. Per testare la loro ipotesi hanno raccolto ed esaminato il Dna di 69 persone sane, che hanno dovuto eseguire un programma di apprendimento computerizzato creato a questo scopo. Anche se la strada per comprendere il legame fra geni, dopamina e comportamento è ancora lunga, "conoscere come le variazioni dopaminergiche influiscono su apprendimento e processi decisionali può avere conseguenze per molti tipi di pazienti, ad esempio malati di Parkinson o schizofrenia", conclude Frank.

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Svelato segreto dell'aglio, nell'odore benefici per il cuore

(Adnkronos Salute) - E' nell'odore, pungente e non sempre gradito, il segreto dell'effetto benefico dell'aglio per il cuore. Lo rivela un team di studiosi britannici, in una ricerca pubblicata sui 'Proceedings of the national Academy of Sciences'. Gli studiosi dell'University of Alabama di Birmingham hanno scoperto che la chiave di tutto sta nell'allicina, metabolizzata nei composti sulfurei che appesantiscono il fiato dei 'mangiatori di aglio'. Questi composti reagiscono con i globuli rossi e producono idrogeno solfito, che rilassa i vasi e permette al sangue di fluire più facilmente.Dunque l'aglio è davvero 'amico' del cuore. E se il suo impiego in cucina si rivela benefico, questo ortaggio non è privo di qualche effetto collaterale. Il solfito d'idrogeno genera, infatti, un odore che ricorda quello delle uova marce (non a caso è usato nelle bombette puzzolenti). Ma a basse concentrazioni gioca un ruolo importante nell'aiutare le cellule a comunicare fra loro e, all'interno dei vasi, ne favorisce la dilatazione. Questo riduce la pressione, come hanno verificato i ricercatori inserendo vasi sanguigni di ratto in un 'bagno' di succo di aglio battuto.L'immersione nell'aglio ha provocato una riduzione della tensione nei vasi del 72%. Non solo. I ricercatori hanno scoperto che i globuli rossi esposti a minime quantità di succo estratto dall'aglio acquistato al supermercato hanno iniziato immediatamente a emettere idrogeno solfito. Successivi esperimenti hanno mostrato che la reazione chimica avviene per lo più sulla superficie delle cellule del sangue. L'equipe suggerisce che la produzione di questo composto nei globuli rossi potrebbe essere usata per standardizzare gli integratori di aglio.Insomma, "i nostri risultati suggeriscono che inserire l'aglio nella dieta è una cosa molta buona - commenta il ricercatore David Kraus alla Bbc online - Infine, nelle aree in cui il consumo è alto, c'è una bassa incidenza di malattie cardiovascolari".

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Un anestesista su 2 praticherebbe eutanasia se autorizzato da legge

(Adnkronos Salute) - Un anestesista rianimatore su due praticherebbe l'eutanasia se la legge lo consentisse. Quasi all'unanimità, nove su dieci, sono per il sì al testamento biologico, mentre sette su dieci respingono le raccomandazioni del Vaticano di non interrompere mai l'alimentazione, l'idratazione e la ventilazione artificiale ad un malato critico terminale. Infine, quattro professionisti su dieci riferiscono di aver ricevuto, nel corso della loro attività, la richiesta di 'staccare la spina da congiunti stretti di malati in condizioni estreme. Sono i risultati di un sondaggio realizzato su 350 anestesisti rianimatori al congresso della Siared-Aaroi, in corso a Napoli alla Stazione Marittima. ''Sono consapevole - dice Vincenzo Carpino, presidente dell'Associazione Anestesisti Rianimatori Ospedalieri Italiani, (Aaroi) - che i risultati del sondaggio faranno certamente discutere perché si tratta di affermazioni di specialisti che ogni giorno sono in frontiera, al capezzale del malato critico e che hanno potuto esprimere il loro punto di vista in pieno anonimato''. Si tratta però di risultati che vanno spiegati.''Per quanto riguarda il quesito se il medico intervistato fosse favorevole o no a staccare la spina in presenza di una legge, la risposta- aggiunge Carpino - è in linea con quanto l'Aaroi da tempo sta sostenendo, e cioè che il Parlamento prenda finalmente in carico il problema e legiferi. In un senso o nell'altro e cioè per il sì o per il no all'eutanasia, per togliere al medico la responsabilità morale'' Sul testamento biologico, il sì è netto: nove su dieci chiedono al Parlamento - ancora una volta viene chiamato in causa - di varare una legge. ''Questo - spiega il medico - nella consapevolezza che nel nostro Paese, nonostante le polemiche, anche accese, i dibattiti ed il coinvolgimento dell'opinione pubblica c'è il silenzio legislativo che, alla luce del risultato del sondaggio, va colmato''. Il testamento biologico, secondo gli anestesisti, dovrebbe prevedere la norma che consente al paziente di poter cambiare il testamento in qualunque momento. Inoltre, una norma dovrebbe prevedere l'assistenza del medico di famiglia per certificare che chi fa il testamento è nel pieno delle sue facoltà mentali. Gli anestesisti rianimatori in Italia fra pubblici e privati, ospedalieri ed universitari, sono circa 12 mila. E secondo Vincenzo Carpino la maggioranza, anche se ristretta, degli anestesisti rianimatori è contraria al recepimento della recente raccomandazione del Vaticano di non interrompere mai l'alimentazione, l'idratazione e la ventilazione artificiale ad un malato critico terminale. Quattro anestesisti su dieci, inoltre, hanno dichiarato che una o più volte congiunti di malati in condizioni estreme hanno chiesto di staccare la spina. ''E' un dato inquietante - commenta Carpino - che smentisce quanti sostengono che tutti i familiari stretti dei malati vogliono che al loro caro non venga staccata la spina". Al Congresso in corso a Napoli, i lavori si concludono sabato, si è parlato anche del caso del giovane di Varese che, rimasto vittima di un incidente stradale in Svizzera, si trova in coma profondo in una clinica lombarda. Per questo paziente, la moglie ha chiesto il trasferimento in Svizzera. Si oppongono i genitori perché temono che possa essere applicata la legislazione elvetica che prevede l'eutanasia. Un magistrato ha chiesto il parere a tre medici i quali hanno detto che si devono continuare tutte le terapie idonee al paziente. La presa di posizione dei tre medici trova concordi gli anestesisti rianimatori riuniti a Napoli. "Sono d'accordo - dice Vincenzo Carpino - con quanto hanno comunicato al magistrato i tre colleghi. Se la struttura è idonea e le cure sono appropriate si deve continuare a dare tutta l'assistenza. D'altra parte non c'è stata alcuna richiesta da parte dei parenti stretti di staccare la spina. Ce lo impone il nostro codice di comportamento e ce lo impone la legge".

 

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Cgil, riconoscere come usurante lavoro notturno medici

(Adnkronos Salute) - "Riconoscere come usurante il lavoro notturno dei medici ospedalieri. Professionisti che effettuano anche 100 turni di guardia notturna in un anno, con una media di due notti a settimana. Per non parlare della media di circa 70 turni notturni svolti dai medici della continuità assistenziale (guardie mediche) e del 118". E' la richiesta di Massimo Cozza, segretario nazionale della Fp-Cgil medici, rivolta alla Commissione Governo-parti sociali, istituita con il 'Protocollo su Previdenza, lavoro e competitività per l’equità e la crescita sostenibili', che sta affrontando il tema dei lavori usuranti. "Il riconoscimento di lavoro usurante - riferisce in una nota Cozza - determinerebbe il diritto alla pensione con un requisito anagrafico ridotto di tre anni rispetto a quello previsto (con il requisito minimo di 57 anni) purché i turni notturni siano stati svolti a regime per almeno la metà del periodo di lavoro complessivo o almeno per 7 anni negli ultimi 10 anni di attività lavorativa". Per Cozza, questa richiesta "rientra nella battaglia più generale del nostro sindacato per la qualità del lavoro negli ospedali e nei servizi territoriali, per una politica occupazionale e di riconoscimento della professionalità rispetto a chi invece persegue esclusivamente la monetizzazione del disagio".

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Veleno dello scorpione: cura tumore cerebrale


La versione sintetica di una proteina presente nel veleno dello scorpione ha superato i primi test come trattamento di una delle più aggressive forme di tumore, il glioma cerebrale, e verrà studiata anche per la cura di altre malattie neoplastiche.
La proteina, chiamata TM-601, è stata utilizzata per veicolare piccole dosi di iodio radioattivo direttamente nelle cellule tumorali, ma ha mostrato anche di svolgere una propria attività anticancro, ha affermato Adam Mamelak, neurochirurgo del Cedars-Sinai Medical Center di Los Angeles (Stati Uniti) e primo autore della pubblicazione apparsa ad agosto sul Journal of Clinical Oncology.
La particolarità di questa tossina è che riesce ad oltrepassare la barriera emato-encefalica (ovvero il «filtro» che protegge il cervello dalle sostanze presenti nel sistema circolatorio, da quelle pericolose come l’alcol, a quelle terapeutiche come i farmaci), legandosi alle cellule del glioma e non a quelle sane, liberando quindi il suo carico di iodio radioattivo, verso cui le stesse cellule malate hanno mostrato una forte vulnerabilità.
Il trattamento è stato sperimentato su 18 pazienti in cui la malattia si era ripresentata dopo l'intervento chirurgico, una condizione comune per chi ha avuto questo tipo di diagnosi. In sei casi, hanno riportato i ricercatori, la sopravvivenza è stata significativamente superiore alla media: per due pazienti fino a tre anni dal trattamento.
Secondo Harold Sontheimer, il neurobiologo dell’università dell’Alabama che ha sviluppato TM-601, lo stesso meccanismo che consente allo scorpione di paralizzare le sue prede, cioè il fatto che la tossina blocca i canali del cloro all’interno delle cellule, ostacola le cellule tumorali nel loro processo di invasione dei tessuti circostanti.
Con le prime fasi della sperimentazione, che ha coinvolto diversi centri di ricerca negli Stati Uniti, la molecola ha mostrato un buon profilo di sicurezza, come ha spiegato Mamelak: «Sostanzialmente non c’è stata tossicità. Tutti i residui che non si sono legati alle cellule del tumore sono stati espulsi dall’organismo nell’arco di 24-48 ore».
La fase II dello studio, che prevede l’arruolamento di 54 pazienti in 20 ospedali, dovrà soprattutto determinare i dosaggi più sicuri, e ci si attende qualche risultato nell’arco di un anno. Intanto, sono in corso di progettazione ulteriori studi per valutare TM-601 contro altri tipi di tumori solidi, come quelli del colon o della mammella.

Lega Tumori Napoli

18/09/2006

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Stetoscopio addio, in pensione dopo 200 anni

(Adnkronos Salute) - L'intramontabile stetoscopio, al collo dei 'camici bianchi' ormai da oltre 200 anni, rischia di andare in pensione. Al suo posto potremmo presto trovare nello studio del medico un lettore Mp3, di quelli coloratissimi e 'gettonati' soprattutto da giovani e teenager. E' questa una delle novità presentate al Congresso dell'European Respiratory Society (Ers) in corso a Stoccolma. Ad accelerare la fine dello stetoscopio, usato dai medici per 'ascoltare' cuore e polmoni testandone la salute, sono stati soprattutto gli ultimi studi che ne hanno messo in dubbio l'efficacia. O meglio la capacità dei camici bianchi di decifrare i suoni 'amplificati' dallo strumento. In particolare, una recente ricerca danese ha mostrato come gran parte dei medici avesse difficoltà nel distinguere suoni provenienti da cuore, bronchi e polmoni. Neanche l'arrivo dello stetoscopio elettronico, sosteneva lo studio, era servito a migliorare le cose. Altre due indagini, inoltre, avevano mostrato come gli studenti di medicina dovessero riascoltare i suoni provenienti da uno stetoscopio circa 500 volte prima di riconoscerne la provenienza. Da qui la decisione di un ricercatore canadese, Neil Skjodt del Dipartimento di Medicina dell'università dell'Alberta di Edmonton, di correre ai ripari. Con il supporto di un collega otorino, Bill Hodgetts, Skjodt ha sostituito il classico stetoscopio con un lettore Mp3, di quelli in vendita nei grandi magazzini. Appoggiando l'insolito strumento sulla cassa toracica di alcuni pazienti, il ricercatore ha registrato i suoni provenienti da bronchi e polmoni. "La qualità dei suoni è molto alta - spiega il ricercatore a Stoccolma - di gran lunga migliore di quella ottenuta dai migliori stetoscopi". E la conferma arriverebbe anche dagli studenti di medicina a cui Skjodt ha fatto ascoltare le registrazioni. "I risultati sono stati diversi, ma di certo non disastrosi come quelli emersi dagli studi realizzati sul tradizionale stetoscopio", assicura lo studioso. Se non altro, "la maggior parte degli studenti è stata in grado di capire da quale parte dell'organismo i suoni provenissero". Inoltre, "ci sono una serie di altri motivi che rendono - secondo Skjodt - il lettore Mp3 preferibile allo stetoscopio. Innanzitutto, questo strumento ci consente di registrare i suoni, nonché di trasmetterli a uno specialista se crediamo ce ne sia bisogno. Inoltre - aggiunge il ricercatore - possiamo condividerli con altri camici bianchi, qualora avessimo dei dubbi sullo stato di salute del nostro paziente". Senza contare che, all'occorrenza, il lettore potrebbe nuovamente trasformarsi nell'apparecchio che tutti noi conosciamo: una playlist di tutti i brani preferiti, compresi motivi e canzoni più amati dai medici

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Carpino (Aaroi), è emergenza anestesisti e posti letto rianimazione

(Adnkronos Salute) - Emergenza posti letto nei reparti di rianimazione degli ospedali italiani. "Ce ne sono 3.814, ma ne occorrerebbero 7.700. Una carenza che grava, inevitabilmente, sulle spalle dei cittadini". E' l'allarme lanciato da Vincenzo Carpino, presidente dell'Aaroi (Associazioni anestetisti rianimatori ospedalieri italiani), durante il V Congresso della Siared (Società italiana di anestesia, rianimazione, emergenza e dolore), in corso a Napoli.Ma i problemi non riguardano solo i posti letto. Secondo Carpino, infatti, a essere insufficiente è anche il numero degli specialisti, "che ci impone turni davvero pesanti". Gli esperti intervenuti al congresso hanno però posto l'accento anche sulla "tranquillizzante realtà medica della categoria". Secondo gli anestesisti riuniti a Napoli, l'Italia è infatti uno dei Paesi dove l'anestesia è più sicura. "Le morti dovute esclusivamente all'anestesia - hanno sottolineato - sono quattro per milione di abitanti. Altrove, la situazione è decisamente peggiore. Negli Stati Uniti, ad esempio, dove i decessi sono sei per milione di abitanti". La prima giornata del congresso è stata dedicata in gran parte agli infermieri. "Gli infermieri che lavorano nelle sale operatorie e nelle rianimazioni - ha affermato Giuseppe Marraro, presidente della Siared - sono i preziosi collaboratori dei medici. Il loro ruolo è insostituibile. Ecco perché il Congresso ha dedicato a loro ben tre sessioni".

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Cartilagini non più invisibili

Attualmente le indagini per diagnosticare l’artrosi, una malattia degenerativa della cartilagine articolare, si basano sulla sintomatologia del paziente e sulle immagini radiologiche dell’articolazione danneggiata. Si evidenzia una perdita di spazio tra le due ossa che diventano progressivamente più vicine man mano che la cartilagine degenera.


Una tecnica innovativa, chiamata Diffraction Enhanced Imaging, è stata sperimentata nei laboratori dell’Illinois Institute of Technology, e del Rush-Presbyterian Saint Luke’s Medical Center di Chicago; sfrutta radiazioni simili ai raggi X per produrre immagini con un contrasto circa 27 volte più forte delle normali radiografie. Per valutare l’efficacia della tecnica sono stati “fotografati” ginocchia e caviglie con diverse condizioni di integrità della cartilagine articolare.

Immagini più nitide

Per ottenere le immagini è stata utilizzata la radiazione di sincrotrone prodotta dal Synchotron Light Source o, in alternativa dall’Advanced Photon Source, strumenti che emettono radiazioni che presentano la stessa energia dei raggi X ma fortemente polarizzate e di una sola lunghezza d’onda invece del fascio più ampio prodotto dalla convenzionale macchina che emette raggi X. Il fascio di raggi esce da un cristallo monocromatore, attraversa il campione e incontra il cristallo analizzatore che, in allineamento con il primo, elimina i fotoni "dispersi" che renderebbero l’immagine sfuocata riducendo la nitidezza dei dettagli. Il sistema riduce quindi al minimo la dispersione, che in genere degrada i convenzionali raggi X, dando origine a immagini più nette che definiscono il profilo degli oggetti e li contrastano rispetto allo sfondo. E` così che diviene visibile in una misura sconosciuta con le metodiche convenzionali anche un soggetto "difficile" come le cartilagini. Esiste inoltre il vantaggio di poter usare una quantità di radiazione uguale se non inferiore a quella dei normali raggi X. L’interesse per questa tecnica coinvolge anche la mammografia: immagini ottenute con questo sistema, di oggetti usati per calibrare la sensibilità dell’apparecchiatura per la mammografia, mostrano quasi ogni singolo dettaglio compreso il nastro adesivo per fissare l’oggetto. E` quindi probabile che il prossimo passo consista nell`applicare anche a questa indagine l`intensificazione della diffrazione.

Simona Zazzetta

(Osteoarthritis and Cartilage Volume 10, Number 3, March 2002, pag 163-171)

 

 

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Acri - Ospedale “Beato Angelo”: Nuovi Traguardi in Chirurgia Laparoscopica

L’ospedale “Beato Angelo” continua a far parlare di sé in termini positivi. Questa volta le buone notizie provengono dal reparto di chirurgia generale diretto dal dott. Raffaele Guarino dove, per la prima volta ad Acri, sono stati effettuati una serie di interventi Urologici in chirurgia laparoscopica, grazie alla preziosa collaborazione del prof. Vincenzo Disanto, illustre esponente della chirurgia laparoscopica Europea nonché Direttore dell’Unità Operativa di Urologia dell’Ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti in provincia di Bari. Il prof. Disanto ha eseguito, insieme all’equipe del reparto di chirurgia di cui fanno parte il dott. R. Guarino ed il dott. A. Caravetta, interventi di nefrectomia e di prostatectomia radicale con tecnica laparoscopica. Ciò è da considerarsi un coronamento ai continui sforzi profusi verso questa tecnica e nel contempo rappresenta una tappa di un percorso mirato al superamento dei problemi legati alle difficoltà della chirurgia laparoscopica avanzata. Il reparto non è comunque nuovo a questo tipo di attività visto che già nel 1992 iniziò a praticare la tecnica laparoscopica per la patologia litiasica della colecisti. Nell’ambito della stessa unità operativa si è sempre rivolta una particolare attenzione alla chirurgia urologica eseguita sia in maniera tradizionale, cioè a cielo aperto, che secondo le più moderne tecniche endoscopiche. Il Dott. R. Guarino e  il  Dott. A. Caravetta  praticano questa disciplina da tempo, ottenendo brillanti risultati, maturati grazie anche al proficuo rapporto con le principali scuole urologiche Italiane in particolare con quella di Acquaviva delle Fonti, uno dei principali centri di riferimento nazionale.

 

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Da una  Recente Scoperta

 Il professor Baldomero Olivera, ricercatore filippino, è riuscito ad estrarre da un potentissimo veleno, sintetizzato da una piccola lumaca marina che vive nei mari tropicali, un peptide, cioè una molecola proteica, formata da una sequenza di 25 amminoacidi (i costituenti base delle molecole proteiche): il nome farmacologico è ziconotide ed è circa mille volte più potente della morfina, senza peraltro possederne gli effetti collaterali.

Il Farmaco analgesico,  che ha come caratteristica farmacocinetica principale la capacità di bloccare selettivamente i Canali del Calcio di Tipo N. Tali canali sono tra i principali responsabili della modulazione del dolore a livello del midollo spinale, pertanto lo Ziconotide, iniettato nel canale vertebrale, possiede un'efficacia analgesica paragonabile o superiore a quella della Morfina. Il vantaggio di questo farmaco è l'assenza di tolleranza e di dipendenza, per cui la sua somministrazione può essere interrotta in qualsiasi momento, a differenza della somministrazione di Morfina. Ziconotide viene utilizzato nel dolore cronico, quando le altre terapie falliscono, tramite sistemi totalmente impiantabili (pompe intratecali) collegati ad un catetere che infonde continuamente il farmaco nello spazio attorno al midollo spinale. Entrato in commercio in Italia nel Luglio 2007, sono tuttora pochi i centri di Terapia del Dolore che lo utilizzano, ma le sue potenzialità possono rendere questo farmaco una delle più grandi novità nella terapia del dolore dalla scoperta della Morfina ad oggi. wikipedia

 

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Individuato il locus genico dell'emicrania

Emicrania ereditaria addio. Sono stati di alcuni studiosi del Centro cefalee dell'ospedale Le Molinette di Torino, guidati da Lorenzo Ponessi, a segnare una svolta decisiva nella ricerca sul mal di testa e sulle sue basi genetiche. I risultati dei lavori, svolti in collaborazione con colleghi americani, porteranno all’individuazione di una terapia che permetterà di curare la cosiddetta “emicrania emiplegica familiare”. Gli scienziati hanno identificato un frammento di dna, un “locus genico”, che sarebbe il responsabile degli attacchi di emicrania e della trasmissione della malattia di genitore in figlio. La scoperta, anticipata a Milano da Pinessi al XXI Congresso nazionale della Società per lo studio delle cefalee, la Sisc di cui è presidente, entro i prossimi due mesi sarà proposta alla rivista Nature per essere pubblicata. “I ricercatori hanno studiato per alcuni anni i pazienti con emicrania e le loro famiglie, cercando una porzione di dna esistente in presenza della malattia – spiega Lorenzo Ponessi -. Ora, sono vicini a dimostrare che una particolare porzione di dna è proprio quella responsabile dell'emicrania. Si tratta di un gene che si trova su un cromosoma preciso, di cui al momento non si può ancora parlare, proprio perché il lavoro è ancora in via di pubblicazione”. Dunque, per la prima volta, si dimostrerà l’esistenza di un locus genico collegato alla patologia emicranica, con una ricaduta notevole nella terapia. Agopress

 

 

 

 

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Ultimo aggiornamento gennaio 2008